23 ottobre 2009

PATRIARCHI VERDI












Dalle scogliere a picco sul mare ai labirinti di muri a secco, sul calcare delle Murge e nella piana salentina, l’ulivo domina gli scenari di questa terra. Dal 4000 a.C., quando navigatori asiatici arrivarono sulle coste del Mediterraneo portando sapienti tecniche di domesticazione dell’olivo selvatico, non ha smesso mai di essere uno degli elementi naturali e culturali più simbolici e non ha mai rispettato confini, muovendosi dal Libano allo Stretto di Gibilterra per affrontare poi, il lungo viaggio oltreoceano, fino alle lontane coste del continente americano.

Rugosi, contorti, cariati, gli alberi d’ulivo si rigenerano continuamente. Alcune loro parti muoiono marcendo, per essere sostituite dai giovani virgulti che nascono ai loro piedi e che poi si abbracciano ai grandi tronchi donando loro forme e consistenze uniche. Per la longevità che ne deriva sono stati chiamati gli alberi dell’immortalità. 

Nelle cavità e nelle fessure trovano vita e riparo pipistrelli, gechi, cervoni, insetti che si cibano del legno e vi fanno il nido gufi, pettirossi e upupe.

Nel 2007, la Puglia decide finalmente di tutelarli. Con la legge n. 14, approvata nel giugno di quell’anno, la Regione punisce il danneggiamento, l’abbattimento, l’espianto e il commercio degli ulivi monumentali con sanzioni fino a 30 mila euro per albero. Sia in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica ed idrogeologica sia perchè elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale.

Nello stesso periodo viene riattivato l’albo regionale degli alberi monumentali. Querce, carrubi, pini, faggi. Patriarchi verdi che per dimensioni, età, presenza scenica e valori storici hanno bisogno di essere difesi. In sinergia con il Corpo Forestale e le Organizzazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti e Cia) vengono stipulate convenzioni per il censimento.

Chiunque di voi sappia che nel terreno del nonno, in un bosco, a ridosso di una masseria, aggrappato al ciglio di una gravina, c’è un albero che non passa inosservato può (e dovrebbe) segnalarlo all’Ufficio Parchi della Regione compilando le schede fatte apposta (che qui potete scaricare: Scheda segnalazione alberi monumentali e Scheda segnalazione ulivi), spedendole poi all’indirizzo alberimonumentali@ecologia.puglia.it.
Qui trovate una tabella con i valori minimi di circonferenza da considerare per il rilievo.

Questo (http://www.crea.puglia.it/alberimonumentali/) il sito con tutti i riferimenti normativi. Per conoscere. Per difendere un patrimonio.

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